LA CAROVANA DEI PACIFICI
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Un percorso di riflessione e consapevolezza per pensare e giocare la Pace attraverso la parola e il fare.
Perché partecipare?
Viviamo un momento molto delicato per la Pace.
Notizie e azioni che danno segnali di guerra in varie parti del mondo ci spingono a pensare che, ora più che mai, sia un dovere testimoniare la volontà di sostenere chi desidera risolvere i conflitti con azioni pacifiche e il lento ma costante lavoro sulle coscienze e sulla diplomazia.
Non è facile parlare e agire la pace rifuggendo dai luoghi comuni, soprattutto rivolgendosi ai bambini e ai ragazzi di oggi che osservano con occhi attenti il mondo lacerato da guerre, povertà, diritti violati.
Poiché il pacifico non nasce da una “leggerezza” intatta dai dolori, ma piuttosto dalla scelta di non rinunciare ad avere fiducia, di non scoraggiarsi malgrado tutto, ecco la proposta alle scuole italiane: lavorare con i bambini sui temi della Pace, dell’inclusione e della cittadinanza attiva, seguendo un percorso di consapevolezza, nei modi che ciascuna classe (o realtà associativa) riterrà più opportuni per i bambini e la loro età.
Scuola Primaria di Negrar (Verona)
Dimmi la pace,
perché non la conosco.
Quello che ti posso raccontare sono le fughe
la stanchezza, la fame l’assenza, l’abbandono
la paura, la paura, la paura.
Dimmi la pace.
Per me è nuvola che si sposta, arcobaleno che non ha inizio tramonto oltre l’orizzonte.
Quello che ti posso raccontare
è l’estraneità, lo scoraggiamento
il dubbio, l’angoscia
la rabbia, l’umiliazione
la paura, la paura, la paura. Dimmi la pace.
E soprattutto se c’è.
(Emanuela Bussolati)
Come Associazione Montessori Brescia desideriamo essere un punto di incontro per quei genitori, insegnanti e operatori sociali che sentono la responsabilità e il compito di trasmettere non solo nozioni, ma anche forme di pensiero non violento, costumi e senso comune. In questo orizzonte il lavoro, i rapporti fra le persone, l’organizzazione dei mezzi e la definizione dei fini devono essere improntati a uno spirito di cooperazione.
E’ importante riaffermare un principio di speranza, contro il cinismo e il disincanto che troppe volte sembrano aver la meglio. È importante imparare sin da bambini a riconoscere e risolvere in maniera positiva i piccoli e i grandi conflitti di ogni giorno. Solo così potremo avere domani una società capace di rifiutare la guerra e la violenza come unici strumenti per il confronto tra uomini o tra civiltà.
Per far sì che la riflessione sulla Pace cresca e si diffonda, con semplicità e mitezza attraverso un cammino comune, rivolgiamo la nostra proposta soprattutto a chi insegna, educa e accompagna i bambini e le bambine nella loro individuale, unica e originale crescita.
La proposta
La Carovana dei Pacifici muove i suoi primi passi il 1 marzo 2015 a Drizzona (Cremona), in una giornata dedicata al ricordo del maestro Mario Lodi.
In quell’occasione, Roberto Papetti, giocattolaio amico di Lodi e di Gianfranco Zavalloni, presentò un percorso didattico che, partendo dal confronto con i pensieri e le riflessioni dei bambini, arriva all’esposizione dei Pacifici – truppette formate da sagome disegnate e colorate dai bambini stessi a chiusura del loro percorso di approfondimento – nei punti più significativi dei paesi e delle città.
Drizzona: Pacifici davanti alla cascina di Mario Lodi
Indichiamo di seguito un possibile percorso didattico:
– Leggere la poesia “I giusti” di J. L. Borges o, con i più piccoli, un testo
adatto all’età tra quelli suggeriti nella bibliografia.
I GIUSTI
di Jorge Luis Borges
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire. Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi. Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace. Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto. Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto. Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
- Dialogare su rapporti sereni e litigi, parole affettuose e parole pesanti, gesti di aiuto e gesti di sprezzo, diritti e doveri: a partire dalla vita quotidiana di ciascun
Nel gruppo-classe occorrerà far sperimentare le abilità sociali: l’insieme dei comportamenti che permettono di sviluppare una buona relazione con gli altri (formare i gruppi in silenzio, chiamarsi per nome, parlare sottovoce, saper ascoltare, non interrompere chi parla, chiedere e offrire aiuto, dare un nome alle emozioni, comunicare il proprio pensiero in modo preciso…).
Apprendimento cooperativo: “Tracciare le strade per conoscersi”
- Ricercare le tipologie e le cause del conflitti, analizzare i vari punti di vista, sperimentare attività e giochi di negoziazione, indicare soluzioni
positive per promuovere consapevolezza per accettare le diversità e stare bene insieme.
- Conoscere i luoghi nel mondo dove ci sono le guerre e chi ne
- Realizzare il proprio personaggio pacifico a partire da una sagoma di cartoncino: https://www.youtube.com/watch?v=OBAcipkgQEo
- Scrivere una breve frase individuale che entri in una struttura compositiva
- Fotografare ed esporre i Pacifici nei luoghi significativi, a scuola e nei dintorni: il municipio, il monumento ai caduti, i giardini, il comando dei vigili, una via dedicata a un eroe della pace…
Alcune tappe del viaggio
Sino ad oggi sono oltre quindicimila i bambini e le bambine di tutta Italia che hanno aderito al progetto e lavorato sulla comprensione dei meccanismi che portano ai conflitti, proposto modi creativi per formare consapevolezza, indicato e sperimentato soluzioni positive per superarli.
Viaggiando spesso a nostra insaputa, sono entrati nei consigli comunali, hanno sostato tra i libri delle biblioteche, occupato le piazze delle città durante i flash-mob primaverili insieme all’associazione Libera contro le mafie, colorato i cortili durante le feste scolastiche: https://www.youtube.com/watch?v=fjBob6B0bS8
Indichiamo di seguito alcune tappe del cammino della Carovana, in viaggio da aprile 2015:
- A Soave (Verona) la classe 3^ della maestra Luciana Bertinato ha vissuto un’esperienza pilota, che trovate qui: http://papermine.com/booklet/1172365/
e http://www.giuntiscuola.it/lavitascolastica/magazine/opinioni/una- vita-da-maestra/la-carovana-dei-pacifici/
Classe 3^A, Scuola Primaria “I. Nievo” di Soave (Verona)
- A San Bonifacio (Verona): gli alunni delle classi 3^A e 3^B hanno accompagnato i Pacifici in consiglio comunale con le loro richieste per migliorare la vita del
- Ad Alano di Piave (Belluno) le bibliotecarie della Valdobbiadene, il 21 marzo 2016, hanno organizzato un flash-mob in piazza insieme all’associazione Libera contro le
- A Bari i Pacifici della scuola Amedeo D’Aosta sono saliti in autobus, con il sindaco Antonio De Caro, per riflettere su alcuni atti di violenza accaduti sui mezzi
- A Iglesias i Pacifici sono scesi in piazza, il 25 aprile 2017, insieme all’ANPI.
- A Bastia Umbra (Perugia) duemila Pacifici, provenienti da tutta Italia, nell’ottobre del 2015 sono stati accolti nella piazzetta delle monache durante il V° Convegno nazionale della Rete di cooperazione educativa.
Bastia Umbra (Perugia): delegazioni di Pacifici provenienti da tutta Italia
- Per la festa della Liberazione, a Badia Calavena, i bambini hanno messo i loro Pacifici nelle cassette della posta di tutte le abitazioni del piccolo paese della montagna
- Il 1 maggio 2016, la Carovana ha fatto tappa a Pennabilli (Rimini- Cesena) nell’Orto dei frutti dimenticati di Tonino Guerra ricordando La pedagogia della lumaca di Gianfranco
- In occasione dell’80° anniversario del bombardamento di Guernica (Spagna), il 26 aprile 2017, una delegazione della Carovana ha incontrato i Pacifici dei Paesi
Guernica: Astra, Museo della Pace
- Gli alunni di Piacenza hanno inviato le loro sagome pacifiche in Giappone, intrattenendo una corrispondenza con una scuola di Nagasaki attraverso il progetto Gru di carta.
- Un gruppo di insegnanti di Prato li ha fatti arrivare nella scuola di Mechipa in Nepal e in India, a Cochin, ricevendo successivamente i pacifici dei bambini dei due
- Le insegnanti della scuola “M.Montessori” di Sarasota (Florida- Usa) ci
hanno inviato foto e filmati del loro percorso sulla pace e l’accoglienza.
- Dal mare di Ragusa (Sicilia) ha preso il largo nel Mediterraneo una piccola barca a vela, carica di sagome pacifiche degli scolari siciliani, per incontrare quelle dei coetanei palestinesi, partite a loro volta dalla scuola “La Terra dei Bambini” della striscia di Gaza (Palestina) grazie all’associazione “Vento di terra”: ventoditerra.org/
La barca a vela dei Pacifici di Ragusa
Gaza: i Pacifici de “La Terra dei Bambini”
- La stampa nazionale ha dato notizia delle esperienze realizzate in vari luoghi d’Italia attraverso l’articolo di Tullio De Mauro, pubblicato su Internazionale, e con vari servizi apparsi su: L’Arena, Avvenire, La Vita Scolastica, ComboniFem, Conflitti, Cooperazione
La musicista e compositrice Elisabetta Garilli ha dedicato al progetto la canzone: Pacifici, la libertà di “essere” https://www.youtube.com/watch?v=TPmgOkK8pvU
Sino ad oggi sono stati raccolti centinaia di messaggi dei bambini italiani, di cui riportiamo una selezione:
Chi raccoglie l’immondizia che qualcuno lascia in giro. Chi preferisce i piedi, la bici e il bus allo smog delle auto. È pacifico chi ascolta l’aria sulla punta del naso.
È pacifico chi scrive poesie e pensieri nel suo diario.
Chi sa creare una cosa dal nulla, da una scatola di cartone, da una foglia, da un pezzetto di stoffa.
Chi legge in compagnia fiabe e storie di fantasia. È pacifico chi giustifica le zanzare.
Sono pacifici gli operai delle fabbriche di armi che smettono di farle. Le persone che credono in un Dio, qualunque sia il suo nome.
Se sei in una nave che sta per affondare e qualcuno ti dà un pezzo di legno che ti permette di rimanere a galla.
I giusti sono persone oneste e brave come i supereroi. Chi vuole già bene al fratellino che nascerà.
Chi lavora canticchiando.
Chi parla quando ci sono problemi, invece di uccidere.
E’ pacifico chi non si dimentica del 25 Aprile 1945.
Pace è una parola di stelle, è fatta di cristallo, di farfalle e anche di lana perché è calda. La parola guerra è una parola amara, non ha un buon sapore.
Come aderire al progetto
- Per aderire al cammino della Carovana, si scriva a: [email protected]
Si chieda la Scheda di adesione sulla quale andranno indicati il nome della
classe, l’insegnante e la scuola o l’associazione di appartenenza.
Si potrà inoltre inviare materiale fotografico e testi dei bambini da unire idealmente alla Carovana. Via via sul sito verrà pubblicato del materiale scelto per la possibilità di suggerire modalità efficaci e nuove in altri contesti scolastici.
- Attraverso le fotografie e i pensieri infantili, sarà possibile fare una restituzione del lavoro come strumento di condivisione della classe con la scuola intera e con la cittadinanza o il quartiere.
- Proponiamo di richiamare, sui Pacifici creati ed esposti, l’attenzione dei media in generale sul futuro dei bambini e sul loro diritto di vivere in una logica che non sia quella di lucrare sulle armi, sui confini, sulle grandi migrazioni causate dalla guerra.
- A partire dalle riflessioni sui Pacifici e dalla loro realizzazione, proponiamo di mantenere viva la consapevolezza dei bambini per innestare una cultura della non violenza e il ripudio della guerra come soluzione dei conflitti. Scelta che va coltivata giorno per giorno, attraverso ogni azione quotidiana, in ogni momento, drammatico o di festa, poiché la pace è un cammino faticoso, una conquista quotidiana che richiede intelligenza e tenacia, impegno e attesa
Siamo fiduciosi che il viaggio continuerà, per testimoniare che la Pace è stata seminata nei pensieri dei bambini e delle bambine delle nostre scuole e si può coltivare insieme.
Luciana Bertinato, Insegnante – Verona
Emanuela Bussolati, Scrittrice, illustratrice – Milano Roberto Papetti, mastro giocattolaio – Ravenna
Verona: Scuola primaria “D.Mercante
Chieti: Scuola Primaria di via Bosio
SCHEDA DI ADESIONE
Bibliografia utile
– Scuole dell’Infanzia e Primaria
Kitty Crowther, Il mio amico Jim, AER edizioni Nikolai Popov, Perché?, Nord Sud edizioni
Isabel Minhos Martins, Bernardo P. Carvalho, Di qui non si passa, Topi pittori Paloma Valdivia, Quelli di sopra e quelli di sotto, Kalandraka
Sabina Antonelli, Il bambino che non voleva essere un lupo, Segni e parole Henri Meunier, Nathalie Choux, Via di qua, Jaka book
Davide Calì, Il nemico, una favola contro la guerra Terre di Mezzo AAVV, Pace libera tutti, Unicef
Mario Lodi, Bambini e cannoni, Einaudi
Mario Lodi, Il soldatino del Pim Pum Pà, Orecchio acerbo Mario Lodi, Favole di pace, La Meridiana
Mario Lodi, La pace e la guerra nelle poesie di adulti e bambini, Editrice Piccoli Gianni Rodari, La guerra delle campane, Emme Edizioni
Domenico Barrilà, Il coraggio di essere io. Diventare grandi senza scimmiottare gli altri e senza sentirsi esclusi, Carthusia
Domenico Barrilà, Il coraggio di essere coraggiosi, Carthusia
Domenico Barrilà, Il coraggio di essere responsabili. Diventare grandi facendo cose giuste, anche quando non ci si guadagna, Carthusia
THE PEACEFUL CHILDREN
A journey of reflection and handicraft to play with and think about Peace with children
THE CARAVAN OF THE PEACEFUL
A place called ‘peace’ is like a mirage in the desert: it invites us to reach it and then vanishes when we think we are approaching it.
As always, though, we are interested more in the journey than in the destination.
This is why we immediately endorsed the idea launched by Roberto Papetti in 2015, at the Casa delle Arti e del Gioco (House of Arts and Play) in Drizzona, Italy, on the first commemoration of Mario Lodi’s death: to “invade” school courtyards and public squares with growing caravans of cutouts representing peaceful people, I PACIFICI.
THE PEACEFUL
with Roberto Papetti
During the Iraq War, struck by the way children perceived the images of the bombings and other acts of war, I decided to set up an exhibition of peace toys.
Through the ludic poking fun at some toy guns, I wanted to encourage a reflection on the terrible tragedy of war events and on the need to think about and build peace.
At the same time, I wanted these toys to be experienced with the lighthearted levity of play.
Overtime I started to make toys and give them to children to trigger good thoughts. The day I read the poem by Borges, I discovered a new path of work, shall we say, both poetic and philosophical.
I saw ordinary people as bearers of peace, doing their duty, working on themselves to become valuable for of others.
I thus decided to make figurines out of the characters described in the poem and turn them into little peace troops: thinking toys, in a sense.
The Just
Jorge Luis Borges
A man who cultivates his garden, as Voltaire wished. He who is grateful for the existence of music.
He who takes pleasure in tracing an etymology.
Two workmen playing, in a cafe in the South, a silent game of chess. The potter, contemplating colour and form.
The typographer who set this page well, though it may not please him. A woman and a man, who read the last tercets of a certain canto.
He who strokes a sleeping animal.
He who justifies, or wishes to justify, a wrong done to him. He who is grateful for the existence of Stevenson.
He who prefers others to be right.
These people, unknowingly, are saving the world.
THE PROPOSAL
Pilot project with Luciana Bertinato
When we listen to children working together, small words become big. It becomes possible, then, to imagine a new world, to reject war and build peace.
“What if, instead of killing, you tried to topple me?” “Topple you? It’s a novel idea to hit without hurting!”
(Mario Lodi – Il soldatino del Pim Pum Pà)
He who plays hide and seek and zombiesweet without leaving anybody out. He who strokes a kitten and tends to a rabbit.
He who uses words that are kind and good. A little girl who is happy with what she’s got.
He who sorts out the rubbish and doesn’t waste bread.
A little boy who exchanges cards with fairness, and sometimes gives the double ones to a friend.
He who is happy to play the cajon in a ramshackle orchestra. He who walks his little dog, early in the morning.
A child who is friendly with the trees and the river.
He who digs up holes and tunnels in the ground, leaving earthworms alone. He who makes a little book with his own hands and writes secrets in it.
He who accepts children that are different.
A little girl who is happy that there is music on earth so that we can sing made up songs. He who sows nasturtium and radish seed in little pots and then waits, patiently.
He who is happy to know Mario Lodi’s books, the rigmaroles by Gianni Rodari, Gianfranco
Zavalloni’s snails, Roberto Papetti’s toys, Emanuela Bussolati’s drawings.
These children, knowingly, are saving the world. The Ladybirds, 3° A
We start by reading the poem “The Just” by J. L. Borges and end the journey with the creation of a group of figurines that will form a caravan of The Peaceful, characters that convey the value of Peace.
Here are the steps of the pilot project carried out by The Ladybirds – 3rd year class, of the Primary School of Soave, near Verona.
- Starting from the daily life of each child, we talk about relationships, about calm conversation and arguments, heavy and light words, duties and
- We look for ways to find positive solutions to conflicts, to accept diversity and live well with ourselves and others.
- After reading the poem “The Just”, we write a thought, a wish, an
- Each child creates his or her peaceful character, starting from a cardboard cutout. Characterisation with colours and drawings is free. Children arrange their cutouts and reflect on the relationships that might develop according to how there are placed (class, group, company, together, choir, orchestra, circle, gang, team, assembly, community…)
- Each child writes an individual, short poetic phrase, to be inserted in a collective
poem, following the example of the poem “The Just”.
- Photographs are taken to document the group of The Peaceful on the school premises and in other settings, in places frequented by children or where there have been conflicts in the past (streets, squares, the park, the river, the city gates, the city walls, the castle…)
- The experience is published on websites and media, to share it with the greatest possible number of people and organisations and propagate peace thoughts with simplicity and mildness.