19-10-2019 – CONVEGNO “IDENTITITA’ E INTERCULTURA”

ASSOCIAZIONE MONTESSORI BRESCIA PROMOTRICE DEL CONVEGNO

CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI BRESCIA

EDUCARE AL RISPETTO DELLA MULTICULTURALITA’

PER MIGLIORARE LA CONVIVENZA CIVILE

Grande successo di pubblico tra insegnanti, educatori e genitori.

A confronto Telmo Pievani, dell’Università di Padova, don Fabio Corazzina, parroco di Fiumicello, Verena Maria Welser, trainer montessoriana e Daniele Novara, pedagogista. Nella sessione pomeridiana è intervenuto lo scrittore per l’infanzia Roberto Piumini.

 Brescia, 19 ottobre 2019 – Promuovere il pluralismo, aprendosi al dialogo e al confronto, per accrescere la convivenza civile. E’ questa la sintesi del convegno “Identità e Intercultura. Per un’umanità libera dai pregiudizi e dalle paure”, promosso da Associazione Montessori Brescia e patrocinato dal Comune di Brescia, che si è svolto questa mattina all’Auditorium del Liceo Leonardo di via Balestrieri e che ha registrato un numero record di partecipanti: oltre 600 persone. Dopo i saluti dell’Assessore alle Pari Opportunità Roberta Morelli e quelli di Rosa Giudetti, Presidente di Associazione Montessori Brescia, si sono confrontati: Telmo Pievani, dell’Università di Padova con l’intervento dal titolo “Liberiamoci dal pregiudizio della razza”, don Fabio Corazzina, parroco di Fiumicello (BS) con “Siamo tutti diversi, per fortuna”, Verena Maria Welser, trainer montessoriana con “Educare ad una società cosmopolita” e Daniele Novara, pedagogista con “La gestione educativa dei conflitti interculturali”. Alla sessione pomeridiana ha partecipato anche il noto scrittore per bambini Roberto Piumini. Ha moderato i lavori Alex Corlazzoli, giornalista e scrittore.

La riflessione antropologica sul concetto di cultura suggerisce di andare oltre la prospettiva multiculturale: non solo è necessario accettare le diversità ma anche confrontarsi con esse per trovare le modalità migliori per rispettarsi e per convivere in modo civile. Solo educando i giovani al rispetto del pluralismo, porremo solide basi per creare una società più tollerante, capace creare un vero sviluppo sociale. Telmo Pievani, ordinario di Filosofia delle Scienze biologiche dell’Università di Padova ha sottolineato come gli studi scientifici abbiano confermato che il concetto di “razza” non esiste in quanto tutto il genere umano proviene dal continente africano e che proprio grazie alle migrazioni ha potuto diventare quello che è oggi. Don Fabio Corazzina, parroco di Fiumicello, ha evidenziato come nella società multietnica odierna sia necessaria un’etica delle relazioni internazionali, che parta da un’educazione a livello globale del rispetto dell’altro da sé. Il dialogo rappresenta la migliore modalità per affrontare il pluralismo con le sue problematicità e trasformarle in vere risorse per lo sviluppo della civiltà, in quanto ogni cultura ha un carico di valori positivi che in quanto tali non vanno respinti o negati. Verena Maria Welser, trainer montessoriana ha ricordato come l’educazione ad una società cosmopolita aiuti tutti ad allargare gli orizzonti, a vincere inutili paure e a concentrare le energie per lo sviluppo della società nel suo complesso. L’intera comunità umana, nella molteplicità dei soggetti e delle istituzioni che la costituiscono è chiamata a sviluppare una “pedagogia inclusiva” che si manifesta attraverso la testimonianza e la credibilità degli educatori, impegnati nel dialogo con i giovani. Secondo Daniele Novara il conflitto interculturale, se gestito bene, consente di alleggerire le rigidità dell’appartenenza etnica e religiosa per trovare nel dialogo un terreno comune di confronto e di reciprocità di valori. Nel pomeriggio l’intervento dello scrittore Roberto Piumini con il racconto “La fame di Pierluigino” ha permesso di valorizzare la narrazione come strumento ideale per trasmettere ai bambini il valore delle differenze.

 

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